Ilenia Giambruno
pubblicato 7 anni fa in Letteratura

“La casa degli spiriti”: la forza silenziosa di Clara, Blanca e Alba

“La casa degli spiriti”: la forza silenziosa di Clara, Blanca e Alba

Pubblicato per la prima volta nel 1982, “La casa degli spiriti” è il romanzo con il quale Isabel Allende si è affacciata e affermata nel mondo letterario moderno, colpendo i lettori con una scrittura attraverso cui, in maniera delicata e allo stesso tempo profonda, descrisse il terribile golpe del 1973 e la seguente dittatura che negli anni successivi sconvolse e scosse il suo paese, il Cile.
Ne “La casa degli spiriti” il colpo di stato, la guerra e il regime giocano un ruolo fondamentale nell’evoluzione del narratore-protagonista, Esteban Trueba, insieme ai rapporti con le tre donne della sua vita: Clara, la moglie; la figlia, Blanca e la nipote di Clara ed Esteban, Alba, figlia di Blanca.
Marito e moglie sono uno l’opposto dell’altro. Da un lato Esteban, padre padrone, autoritario, forte, uomo di polso; dall’altro Clara che “abitava un universo inventato da lei, protetta dalle avversità della vita, dove la verità prosaica delle cose materiali si confondeva con la verità tumultuosa dei sogni, nei quali non sempre funzionavano le leggi della fisica e della logica”. In lei la Allende instilla quei tratti di misticità cilena che alcune persone in quelle regioni sembrano ancora possedere. Eterea, calma e serafica, Clara la veggente riempie la realtà terrena con la sua dolcezza e con le allegre presenze spiritiche con cui comunica regolarmente. Caratteristiche che contrastano con la natura ferina del marito che svela il proprio carattere dicendo di lei: “Non era diminuito il desiderio che avevo nutrito per lei quando l’avevo sposata, volevo possederla completamente, fino al suo ultimo pensiero, ma quella donna diafana mi passava accanto come un soffio e, anche se la immobilizzavo con due mani e l’abbracciavo con brutalità, non riuscivo a imprigionarla. Il suo spirito non era con me.” E più Clara si faceva sfuggevole e distante, più il carattere di Esteban si inaspriva, incutendo terrore all’interno della casa e della famiglia.
Nemmeno la nascita di Blanca riuscì a mitigarlo. Anzi, il crescere della piccola e le sue prime avventure amorose non fecero altro che peggiorare ulteriormente Esteban Trueba. Che divenne sempre più autoritario, geloso e addirittura possessivo verso la figlia, innamoratasi di un contadino rivoluzionario -Pedro Tercero Garcia- che Trueba, diventato esponente del partito Conservatore, ebbe in odio fin da subito. Dunque Clara e Blanca stavano lentamente mancando al suo controllo. Nella tenuta delle Tre Marie, dove vivevano i Trueba, il clima di serenità che da sempre l’aveva caratterizzata si incrinò nel momento di un terribile litigio tra i coniugi in cui Esteban arrivò addirittura a picchiare la moglie, facendole perdere alcuni denti. Così Clara decise di chiudersi per sempre e di nuovo nel suo mutismo che aveva contraddistinto la sua infanzia, ma che adesso decretava la rottura con il marito.
Solo Alba, frutto dell’amore clandestino di Blanca e Pedro Tercero Garcia, ammorbidì il carattere del vecchio, il quale rivedeva in lei i tratti della defunta sorella di Clara, Rosa, sua promessa sposa prima di Clara.
Proprio con la nascita di Alba si inizia ad intravedere il potere delle figure femminili della tenuta delle Tre Marie, che in modo dolce si fecero silenziosamente largo nel carattere autoritario di Esteban Trueba.
Presagio di questo lento cambiamento nel padrone sono fin dall’inizio i nomi delle donne: Clara, Blanca e Alba, che rimandano alla luce e alla purezza d’animo. Madre, figlia e nipote si rivelano essere, ciascuna a modo suo, figure chiave della vita di Esteban Trueba, il quale piano piano si evolve in bene.
La sua vita è un continuo crescendo di ire che raggiungono l’apice nel momento in cui picchia la moglie. Da lì inizia il suo declino, fisico e morale. Più il vecchio incanutisce, più la sua autorità diminuisce. Clara è altrove, in un mondo suo, sempre più lontana da lui, mentre Blanca -ostinata e ribelle- vanifica i tentativi di suo padre di ostacolare la relazione con Pedro Tercero Garcia. Con l’avanzare dell’età, con il golpe e grazie alla nascita della nipote, Trueba comincia a cambiare. La tenuta delle Tre Marie gli venne confiscata; e la moglie continuava a non rivolgergli la parola. Blanca lavorava, in una sorta di autismo e con infinita ingenuità, modellando statuette di mostri deformi; mentre Alba si era sobbarcata l’impegno di curare e assistere i feriti della ribellione. Ed Esteban Trueba aveva ormai perso la durezza di carattere che lo aveva contraddistinto da sempre. Infatti dopo un periodo di euforia per il ritorno alle Tre Marie, le conseguenze del golpe si fecero inevitabilmente sentire anche su di lui. Dopo essere tornato in possesso delle Tre Marie cacciò via tutti i contadini che vi lavorano, illudendosi di poter tornare il padrone di un tempo. Ma le cose non andarono così. “Si sentiva come un padre che avesse punito i suoi figli con eccessiva severità. Per tutta la notte continuò a vedere i volti dei contadini, che aveva visto nascere nella sua proprietà, allontanarsi lungo la strada. Maledisse il suo pessimo carattere. E non riuscì a dormire neppure per il resto della settimana e, quando ci riuscì, sognò Rosa. Decise di non raccontare a nessuno quello che aveva fatto e giurò a se stesso che le Tre Marie sarebbero tornate ad essere la tenuta modello che erano state una volta. Fece correre voce che era disposto a riaccettare i mezzadri, a certe condizioni, evidentemente, ma nessuno tornò. Si erano dispersi per i campi, per le colline, lungo la costa, qualcuno era arrivato a piedi sino alle miniere, altri nelle isole del Sud, cercando ciascuno il pane per la propria famiglia con qualsiasi attività. Deluso, il padrone tornò alla capitale, sentendosi più vecchio che mai. Gli pesava l’anima.”
Le cose ormai erano profondamente diverse dall’inizio, sconvolte dal corso degli eventi. Ed Esteban Trueba non era più la stessa persona. Unitamente alla tragedia del golpe, il silenzio di Clara, la mitezza di Blanca e la bontà di Alba avevano annullato completamente, con la loro forza silenziosa, il carattere irascibile di Esteban Trueba che, con l’animo rimpicciolito per il pensiero dell’aridità del suo passato e il fisico avvizzito dalla vecchiaia, si rese conto che tutto aveva ben poco senso senza la presenza delle sue forti donne le quali erano riuscite a cambiarlo, tirando fuori la bontà sepolta in fondo a lui.


 

 

Bibliografia:
Isabel Allende, La casa degli spiriti, Feltrinelli, Milano, 2013