Mr. Noboby
quando un "nessuno" diventa "tutti"
Come puoi essere sicuro che anche tu esisti? Tu non esisti. Nemmeno io. Viviamo nell’immaginazione di un bambino di nove anni.
Vi siete mai domandati cosa ne sarebbe stato della vostra vita se quella volta aveste preso una strada completamente diversa? Cosa sarebbe successo se aveste deciso di tentare anziché rinunciare? Di inseguire quel qualcosa anziché rimanere a rimpiangerla?
Un tema, questo, che ci è stato propinato molteplici volte dalla letteratura, dalla musica, dalla cinematografia e, soprattutto, dalla nostra mente nelle azioni più quotidiane che compiamo.
Tutti “se” che vanno a creare infinite possibilità per infiniti mondi possibili, immaginari. Paralleli, se vogliamo dirla in termini iperbolici.
Un universo di possibilità che paralizza e dà speranza in un tutt’uno; possiamo parlare di scelte, di errori che generano altri errori, di istinti veraci e riflessioni troppo riflettute , ma il pensiero dell’essere umano riguardo il proprio futuro è sempre lo stesso: qual è il mio percorso giusto?
“Tutto potrebbe essere qualsiasi altra cosa e avrebbe lo stesso significato”, scrive Tennessee Williams.
Teorie di universi multipli e viaggi nel tempo hanno toccato scienza ed arte in maniera eguale e paritaria, teorie che hanno portato alla luce capolavori letterari: Rabbia di Chuck Palahniuk, per dirne uno; ma è la cinematografia ad essere la più pregnata di questo immaginario: film come The eternal sunshine of the spotless mind, Sliding doors, The Life Before Her Eyes o il celeberrimo The butterfly effect ruotano tutti intorno al tema delle vite possibili, di quello che sarebbe stato o quello che potrebbe essere. Ma c’è una pellicola che è, in questa materia, un diamante unico, le cui sfaccettature riflettono i film sopra citati, una pellicola che è la loro ripresa, la loro unione e, al tempo stesso, il loro superamento: Mr Nobody, film di Jaco Van Dormael, divenuto cult per la fotografia ma anche, e soprattutto, per il contenuto filosofico che racchiude al suo interno.
Vi è infatti un’infinità di teorie, filosofiche e non, all’interno di quei 120 minuti: teoria del caos, effetto farfalla, superstizione del piccione, Big Crunch, il tutto condensato in un intreccio della trama generato da diverse linee narrative, appunto, diversi universi alternativi, paralleli.
Come il regista stesso ha affermato, la pellicola “riguarda le infinite possibilità poste di fronte a qualsiasi persona. Non ci sono scelte buone o cattive nella vita. Semplicemente ogni scelta creerà un’altra vita.” Lo ribadisce il protagonista stesso, Nemo Nobody, che, rispondendo all’intervistatore il quale gli domanda quale, tra le varie raccontate, fosse la vita vera, dice che ognuna è quella giusta, ogni percorso si rivela essere quello giusto.
Ponendo a questa battuta del film una riflessione bisogna effettivamente osservare che la vita non è una corsa verso una meta giusta, verso un qualcosa che ci attende, che avendo già una forma precisa richiede un preciso percorso per essere raggiunta. Partendo da questo assunto, allora sì, non esiste una scelta giusta e una scelta sbagliata, la cosiddetta strada sinistra folkloricamente ritenuta via dell’errore. Le scelte non sono altro che questo: scelte; che possono produrre un mondo diverso da quello che per noi immaginavamo, ma non per questo sbagliato.
Dormael crea un film che riflette profondamente sulle scelte che l’essere umano affronta ogni giorno. E lo fa in maniera emozionale, generando un capolavoro che risulta essere più un’opera filosofica che una pellicola cinematografica. Ti spinge a domandarti se esisti davvero o se sei solo frutto dell’immaginazione di qualcun altro, un po’ come il protagonista di The Thruman Show quando scopre che la sua vita è un reality show e nulla di più. A chiederti quale bivio del passato, oggi, avresti risolto in maniera differente. Una pellicola che pone il senso di un’esistenza, aprendone a ventaglio tutte le possibilità, nella scelta immediata di un bambino di nove anni, come se davanti ai suoi occhi passasse tutta la sua vita, non quella che è stata, ma quella che dovrà, o per meglio dire, potrà essere. Mr Nobody ti scaraventa in un macro cosmo che emoziona, regala nuove domande, ma anche nuove certezze. Nemo Nobody corre verso un treno che significa scelta, ma allo stesso tempo rinuncia. E quando un bivio è troppo importante, quando una decisione esclude una parte di vita troppo importante, cos’è che bisogna fare?
Negli scacchi è chiamato Zugzwang quando l’unica mossa possibile è quella di non muovere.