Programming Pledge Parity and Inclusion In Cinema Festivals
a Cannes si cerca di scrivere la storia
A Cannes convergono personalità e ideologie. Quest’anno, il festival porta con sé gli strascichi di una vicenda che ha cambiato, per sempre, le dinamiche dello star system hollywoodiano: lo scandalo Weinstein.
Harvey Weinstein, famoso produttore cinematografico , è stato accusato, da numerose personalità hollywoodiane, di molestie sessuali, fisiche e psicologiche. Asia Argento e Gwyneth Paltrow, coinvolte dal New York Times e dal New Yorker, con una serie di interviste e dichiarazioni, hanno aperto il vaso di Pandora, spostando i riflettori dal red carpet a questa scabrosa vicenda. In seguito al caso Weinstein, numerose sono state le accuse verso figure, anche importanti, del mondo dello spettacolo. Il comico Louie C.K. e l’attore premio oscar Kevin Spacey sono i nomi più noti che sono emersi. Moltissime sono state le donne che hanno trovato il coraggio di denunciare abusi di potere e molestie. Il caso Weinstein ha portato con sé un’aria di cambiamento, una voglia e necessità di rivalsa da parte delle donne schiacciate da oppressive figure maschili che predominano e comandano dall’alto tutta l’industria cinematografica.
Il tutto ci porta a Cannes. Nella capitale del cinema francese 82 donne dello spettacolo hanno marciato sul red carpet protestando contro le molestie. Nel corso della manifestazione, hanno ottenuto qualcosa di più, qualcosa di concreto: sulla spiaggia della Croisette è stato firmato il protocollo “Programming Pledge Parity and Inclusion In Cinema Festivals”, un documento a favore della parità dei sessi nell’industria cinematografica. Il documento ha una forte caratura storica ed è stato fortemente voluto dal collettivo 5050×2020, co-fondato dall’attrice Lea Seydoux. Il collettivo riunisce numerosi movimenti a favore della parità di genere. Il documento del 14 maggio potrebbe rivoluzionare le dinamiche interne e nascoste del cinema mondiale, un sistema che negli anni ha innegabilmente posto in secondo piano le donne considerando che, dagli anni ’50 (anno di istituzione del premio) ad oggi, ancora nessuna regista è stata premiata con l’oscar alla regia.
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