Culturificio
pubblicato 6 anni fa in Interviste

Conversazione con Pascale Kramer/ Conversation avec Pascale Kramer

Conversazione con Pascale Kramer/ Conversation avec Pascale Kramer

1) Pourquoi avez-vous choisi de commencer l’histoire avec la naissance de la fille de Lou ? Est-ce qu’il y a une connotation symbolique dans cet événement ou est-ce plutôt un expédiant littéraire ?

Je souhaitais montrer dans ce livre comment le drame que constitue Romain imprègne le quotidien de la famille. Même lors d’événements heureux comme une naissance, cette préoccupation va ressurgir, presque fortuitement.
Ces moments très forts et intimes de l’arrivée de la petite me permettaient aussi de très vite camper le personnage d’Olivier : un homme d’une autre époque, tout en sens du devoir et pudeur.

 

Perché ha scelto di cominciare la storia con la nascita della figlia di Lou? Bisogna ricercare una connotazione simbolica in questo evento o è piuttosto un espediente letterario?

In questo libro volevo mostrare in che modo il dramma che Romain rappresenta impregni il quotidiano della famiglia. Anche in momenti felici come una nascita, questa preoccupazione risorgerà, quasi fortuitamente.
Questi momenti molto forti e intimi dell’arrivo della piccola mi permettevano inoltre di presentare rapidamente il personaggio di Olivier: un uomo d’altri tempi, tutto dovere e pudore.

2) Derrière le mystère de Romain, y a-t-il un élément de rupture qui l’a emmené à devenir un alcoolique ?

C’est précisément ce que j’ai refusé de chercher à savoir. Je ne suis pas médecin ni psy, je voulais juste montrer l’impact d’un tel naufrage sur les proches, dire leur impuissance et leur incompréhension. Un tel degré d’alcoolisme est une maladie qui frappe de façon aléatoire. Personne ne devrait s’en sentir responsable, ni se croire à l’abri que ça lui arrive.

Dietro al mistero di Romain, qual è l’elemento di rottura che lo ha portato a diventare un alcolista?

Esattamente questo ho rifiutato di sapere. Io non sono né un medico né uno psicologo, volevo soltanto mostrare l’impatto che un tale naufragio ha sui prossimi, e parlare della loro impotenza e della loro incapacità di comprendere. Un tale grado di alcolismo è una malattia che colpisce in modo aleatorio. Nessuno dovrebbe sentirsene responsabile, ma neppure credere di esserne al riparo.

3) Est-ce que Romain est un mystère pour vous aussi, autre que pour vos lecteurs et les autres membres de sa famille ?

Oui, un total mystère existentiel. J’ai connu de près des Romains en habitant pendant près de deux ans dans un foyer pour personnes ayant vécu à la rue (ce n’étaient pas que des alcooliques). C’est vertigineux de se dire que satisfaire un plaisir, celui de l’ivresse, puisse entraîner quelqu’un aussi loin dans la souffrance, l’indignité, l’inconfort et une sorte d’absence à sa propre humanité. J’ai eu par moment des intuitions, j’ai cru deviner le soulagement que peut apporter la noyade de la conscience pour des personnes pas assez solidement armées pour affronter les frustrations et pressions d’une vie.

Romain è un mistero anche per lei, oltre che per i vostri lettori e per gli altri membri della sua famiglia?

Sì, un totale mistero esistenziale. Ho conosciuto da vicino dei Romain-s avendo abitato per due anni in una casa di accoglienza per persone che hanno vissuto per strada (non soltanto degli alcolisti). È vertiginoso pensare che soddisfare un piacere, quello dell’ubriachezza, possa portare qualcuno così lontano nella sofferenza, l’indecenza, il disagio e una specie di assenza alla propria umanità. Ho avuto a volte delle intuizioni, ho creduto comprendere il sollievo che può portare lo sprofondamento della coscienza per delle persone non abbastanza armate per affrontare le frustrazioni e le pressioni di una vita.

4) Quand vous écrivez, vous laissez-vous guider pas ce que vos personnages vous suggèrent ou plutôt vous avez un plan établi en avance ?

Je n’ai pas précisément de plan (je n’avais par exemple pas prévu d’écrire chaque chapitre du point de vue d’un des membres de la famille), mais je sais où je veux aller, en l’occurrence la rechute de Romain et le soupçon qu’il n’a peut-être jamais complètement arrêté de boire. Ensuite je laisse aller mon imagination, qui n’est pas guidée par les personnages, mais par l’instant, et de façon tout à fait imprévisible. C’est ce qui est tellement troublant dans la création. Il y a des passages qui naissent tout à coup et dont on n’aurait peut-être pas eu l’idée la veille ou le lendemain. Tout ça est très fuyant, on attrape ce qui vient.

Quando scrive, si lascia guidare da ciò che i personaggi le suggeriscono o piuttosto segue un piano stabilito in partenza?

Non ho nessun piano preciso (per esempio non avevo previsto di scrivere ogni capitolo dal punto di vista di uno dei membri della famiglia), ma so dove voglio andare, in questo caso la ricaduta di Romain e il dubbio che non abbia mai smesso di bere. In seguito, lascio andare la mia immaginazione, che non è guidata dai personaggi, ma dal momento, e in un modo del tutto imprevedibile. È ciò che c’è d’inquietante nella creazione. Ci sono dei passaggi che nascono di colpo e che non avremmo forse mai pensato il giorno prima o dopo. Tutto è molto sfuggente, si prende ciò che viene.

5) Croyez-vous que vos personnages soient des projections de vous-même ou plutôt la représentation de ce que vous observez dans votre quotidienneté ?

Avant tout une traduction de ce que j’observe dans la vie autour de moi. J’écris pour tenter de mieux comprendre des situations qui m’ont été données d’observer et qui me bouleversent. J’écris pour vivre d’autres vies.

Crede che i suoi personaggi siano delle proiezioni di lei o piuttosto la riproduzione di ciò che vede nella sua quotidianità?

Una traduzione di ciò che osservo attorno a me nella vita, prima di tutto. Scrivo per cercare di capire meglio delle situazioni che mi sono state poste davanti e che mi sconvolgono. Scrivo per vivere altre vite.

6) Sachant que vous vous êtes fondée sur votre expérience dans un institut catholique pour alcooliques, est-ce que cette expérience a changé votre position religieuse ?

Le foyer où j’ai vécu était en effet géré par une association catholique. Mais je suis moi-même parfaitement athée. J’ai appris autant sur les croyants que sur la très grande précarité pendant cette cohabitation. Et la foi reste peut-être un encore plus grand mystère pour moi que l’alcoolisme. Peut-être qu’un jour je reviendrai sur cette question de la foi dans un roman.

Sapendo che si è basata sulla sua esperienza in un istituto cattolico per alcolisti, questa esperienza ha cambiato la sua visione della religione?

La casa in cui ho vissuto in effetti era gestita da un’associazione cattolica. Ma io sono perfettamente atea. In questa coabitazione ho imparato tanto sui credenti quanto sulla grande precarietà. E la fede resta forse per me un mistero più grande dell’alcolismo. Può darsi che un giorno ritornerò in un romanzo su questa questione della fede.

7) Sachant que vous avez choisi ce sujet pour voir « ce qu’on fait de l’espérance quand on est face à des gens qui n’arrivent pas à vivre », croyez-vous qu’écrire ce livre ait changé votre vision de la problématique ?

N’étant pas croyante, je n’éprouve pas non plus l’espérance que tôt ou tard le bien surviendra. Cela m’a permis de rester plus lucide face à ces situations, plus pragmatique, mais aussi plus désolée vu que je ne pouvais imaginer un meilleur après. J’ai pu observer combien ces réalités ébranlaient parfois dans leurs convictions les autres bénévoles croyants.

Sapendo che lei ha scelto questo tema per vedere “quello che ne è della speranza quando ci si trova di fronte a delle persone che non riescono più a vivere”, crede che la scrittura stessa di questo libro abbia cambiato la sua visione del problema?

Dato che non sono credente, non ho neppure la speranza che prima o poi il bene arriverà. Questo mi ha permesso di restare, in alcune situazioni, più lucida, più pragmatica, ma anche più avvilita, dato che non potevo immaginare qualcosa di meglio. Ho visto in che modo queste realtà scuotessero a volte nelle loro convinzioni gli altri volontari credenti.

8) Dans quel personnage vous reconnaissez-vous le plus ?

C’est peut-être de Mathilde que je suis objectivement le plus proche. Mais j’ai mis dans chacun des personnages un peu des émotions ressenties au contact de ces très grands alcooliques. Notamment dans le personnage d’Edouard qui est a priori très loin de moi. Mais c’est lui qui aura ce choc de miséricorde que j’ai pu éprouver à la vue des épaves que deviennent certains corps exposés aux horreurs de la rue et de l’alcool.

In quale personaggio si riconosce di più?

Probabilmente è a Mathilde che sono oggettivamente più vicina. Ma ho messo in ciascuno dei miei personaggi un po’ delle emozioni provate a contatto di questi grandi alcolisti. Sicuramente nel personaggio di Edouard, che è a priori molto lontano da me. Ma è lui che avrà questo choc di misericordia che ho già potuto provare di fronte ai relitti che alcuni corpi diventano quando esposti agli orrori della strada e dell’alcol.

 

Intervista a cura di Edoardo Angrilli

 

 

L’immagine in evidenza proviene da: https://twitter.com/Ed_Flammarion/status/976867854090776577