Il maledetto Marlowe
da dove nacque - o quasi - il Faust in letteratura
Se non fosse morto in giovane età, secondo l’opinione di molti critici letterari ( inglesi e non), sarebbe divenuto più virtuoso di Shakespeare.
Mi riferisco a Christopher Marlowe, morto ventinovenne in circostanze misteriose durante una delle molte risse cui pare fosse avvezzo, probabilmente pugnalato in un occhio.
Fu di grande ispirazione per le generazioni successive; in primis Shakespeare, che nacque lo stesso anno ( 1564), senza dimenticare i poeti del Lake District, soprattutto S.T. Coleridge, considerato tra i fondatori del romanticismo inglese, arrivando perfino a Goethe, di lingua tedesca, che per il significativo poema drammatico ( “Faust”, 1808) attinse da un’opera letteraria del nostro: “La tragica storia del Dottor Faust”, datato 1590 circa.
Marlowe ebbe una vita breve e piena di interrogativi irrisolti; ad un occhio superficiale, sembrerebbe un bohème ante litteram. Il 20 Maggio 1593 fu arrestato con l’accusa di ateismo: nonostante fu rilasciato senza torture il giorno stesso, costituisce un esempio di una vita anticonvenzionale che Marlowe indossa elegantemente, essendo ricordato come un dissoluto, un precoce genio sregolato, in definitiva, appunto, un maledetto.
“Carmina non dant panem “, e difatti Marlowe per sopravvivere si occupò di monitorare, dall’interno, le trame sovversive dei cattolici rispetto alla regina protestante, Elisabetta I.
Oggi chiameremmo “spionaggio” il lavoro che egli svolse in parallelo, accanto al mestiere di drammaturgo, saltuario e mal retribuito, a prescindere dal successo che il drammaturgo ottenne, più postumo che contemporaneo all’autore ( tranne che per il”Tamerlano” -Tamburlaine the Great- 1587 ca), testimoniato da una moltitudine di rappresentazioni teatrali messe in scena da compagnie differenti, oltre alle molte rielaborazioni compiute da autori dislocati sul continente europeo.
Marlowe non inventa la materia trattata di sana pianta, attingendo da un racconto popolare tedesco diffuso a partire dal secolo in cui visse e divenuto, progressivamente, sempre più ripreso ed elaborato.
Il mito del dottor Faust ha permesso la nascita di alcuni classici della letteratura; nonostante questo, potrebbe darsi che qualcheduno non ne sia ancora venuto a conoscenza: per questa ragione, non sarà riportata all’interno dell’articolo. Sarebbe un peccato rovinare il piacere di una lettura così sublime, che sia l’opera del drammaturgo inglese oppure il lavoro di Goethe, che sia la visione di Thomas Mann, o piuttosto le rielaborazioni russe di Bulgakov ( ne “Il maestro e Margherita”, in modo originale) e di Turgenev, uno dei primi tra i nichilisti.
Il Faust, a prescindere dalla forma che assume, non smette mai di essere attuale, continuando ad affascinare generazioni di lettori.
Tale dotto è per alcuni versi un Icaro moderno, perché pecca di hybris e non ha paura del Cielo. Faust è scettico riguardo al Bene e teso verso il Male, senza dèi e paradossalmente in compagnia del demonio, eternamente in tentazione, alla ricerca di una conoscenza infinita e impossibile; e che il resto venga appreso leggendo, ogni lettura pieni di sorpresa, sedotti o turbati, o entrambe le cose.