Anita Orfini
pubblicato 3 anni fa in L'angolo russo

In direzione ostinata e contraria

"Grigio è il colore della speranza" di Irina Ratušinskaja

In direzione ostinata e contraria

E io ho imparato, ho imparato, ho imparato ad essere paziente. Non mi mancava il tempo a disposizione: coloro che avevano stabilito i termini del mio periodo di istruzione erano stati generosi. Quella raccontata da Irina Ratušinskaja ne Grigio è il colore della speranza (Seryj  ̶  cvet nadeždy, tradotto per Rizzoli da Luciana Montagnani nel […]

Continua a leggere · 12 minuti di lettura
Anita Orfini
pubblicato 3 anni fa in L'angolo russo

“Sulla sua cattiva strada”

"La valigia" di Sergej Dovlatov

“Sulla sua cattiva strada”

– Salve a voi – dissi. – Cosa vi rattrista, menestrelli del regime?! Silenzio. Solo Sidorovskij reagì imbronciato: – Il tuo cinismo, Dovlatov, supera ogni limite. È chiaro, pensai, che è successo qualcosa. Che abbiano tolto a tutti il premio di produzione? Sono settimane complicate quelle che stiamo vivendo e, poiché il riso è il […]

Continua a leggere · 14 minuti di lettura
Anita Orfini
pubblicato 4 anni fa in L'angolo russo

¡Hasta la revolución! … ¿siempre?

"La scheggia" di V. Zazubrin.

¡Hasta la revolución! … ¿siempre?

La rivoluzione è una fabbrica meccanizzata. Ogni macchina, ogni vite, ha la sua funzione. Ma lo capisci pezzo di merda, che io ho dato il sangue per la Rivoluzione, che Le ho dato tutto, e ora sono un limone spremuto. La scheggia (Ščepka, tradotto per Adelphi da Serena Vitale nel 1990) di Vladimir Zazubrin ha […]

Continua a leggere · 22 minuti di lettura
Anita Orfini
pubblicato 4 anni fa in L'angolo russo

Un giorno di ordinaria disparità

Un giorno di ordinaria disparità

Sono le sette e cinque e, naturalmente, corro. Non avrei dovuto andare a piedi, non avrei dovuto sognare. È tardi, scendo giù per la scala mobile, la sporta ricolma s’impiglia negli abiti dei vicini, ma non posso fermarmi. Ed ecco che anche questo mese il secondo appuntamento della nostra rubrica di letteratura russa è pronto […]

Continua a leggere · 22 minuti di lettura
Anita Orfini
pubblicato 4 anni fa in Recensioni

Dai diamanti non nasce niente: “Frammenti di una gestualità amorosa”

di Serena Pompili

Dai diamanti non nasce niente: “Frammenti di una gestualità amorosa”

Io sono prigioniero di questa contraddizione: da una parte, credo di conoscere l’altro meglio di chiunque e glielo dichiaro trionfalmente («Io sì che ti conosco! Solo io ti conosco veramente!»); e, dall’altra, sono spesso colpito da questa evidenza: l’altro è impenetrabile, sgusciante, intrattabile; non posso smontarlo, risalire alla sua origine, sciogliere il suo enigma. Da […]

Continua a leggere · 8 minuti di lettura
Anita Orfini
pubblicato 4 anni fa in L'angolo russo

La memoria cancellata

"Il confine dell’oblio" di Sergej Lebedev

La memoria cancellata

E noi? Noi non possiamo giudicare il passato che dalle testimonianze che lo riguardano e che esso stesso ha conservato. Il passato è l’unico a poterci raccontare di sé. Solo che, non essendo scevro da lacune e contraddizioni, ci impone di cercare la verità celata al suo interno. Più che di parole il suo racconto […]

Continua a leggere · 22 minuti di lettura
Anita Orfini
pubblicato 4 anni fa in L'angolo russo

Amarcord la strada nelle notti di Kabirija

"Cabiria di Pietroburgo" di Marina Palej

Amarcord la strada nelle notti di Kabirija

Quando non aveva accanto uomini, o voci di uomini, o odore di uomini, se ne stava seduta, con le ginocchia divaricate, e fiaccamente si rosicchiava le unghie. Corre, sorridendo, a passo di danza, l’orlo della gonna, come sempre, molto più su del livello normale, Mon’ka non cambia, ha in eterno quattordici anni. Così viene presentata […]

Continua a leggere · 15 minuti di lettura
Anita Orfini
pubblicato 4 anni fa in L'angolo russo

No man’s grad: le dinamiche della memoria

“Una mappa per Kaliningrad. La città bifronte” di Valentina Parisi

No man’s grad: le dinamiche della memoria

La Storia ha conosciuto la deportazione di massa, il forzato ricollocamento dei singoli, ma può esistere qualcosa di simile a una displaced city? Le città si possono s-postare, s-piazzare, dis-locare, dis-seminare? La notte tra il 26 e il 27 agosto 1944 il cielo di Königsberg viene squarciato dal chiarore mortifero di fiamme ed esplosioni. La […]

Continua a leggere · 15 minuti di lettura
Anita Orfini
pubblicato 4 anni fa in L'angolo russo

Di pinguini, necrologi e post-sovietismo

ovvero “Picnic sul ghiaccio” di Andrei Kurkov

Di pinguini, necrologi e post-sovietismo

Il Trio Lescano cantava le pene d’amor perdute d’un pinguino innamorato, Kurkov la solitudine e le peripezie di un suo simile, anch’egli in frac, in una Kiev post-sovietica che fa da sfondo a un thriller satirico e amaramente ironico. Il romanzo è apparso per la prima volta nel 1996 con il titolo Smert’ postoronnego (Morte […]

Continua a leggere · 14 minuti di lettura
Anita Orfini
pubblicato 4 anni fa in L'angolo russo

Dissento dunque sono

“Il vento va e poi ritorna” di Vladimir K. Bukovskij

Dissento dunque sono

Solo al cimitero gli uomini raggiungono l’assoluta uguaglianza, e se volete trasformare il vostro paese in un cimitero, allora fatevi socialisti. Al KGB ci dicevano apertamente: «Ci basta la persona, il reato lo troveremo». Non ero un oggetto ma un uomo, e a nessuno avrei permesso di disporre della mia vita. Oggi, 7 novembre, si […]

Continua a leggere · 22 minuti di lettura