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pubblicato 7 anni fa in Letteratura \ Recensioni

Roberto Sallustio – L’eterno viaggiare – The Balkan express journey

Roberto Sallustio – L’eterno viaggiare – The Balkan express journey

‘Cos’è per te la felicità?’,
risponderei: ‘Rivedere un’amica dopo tanto tempo,
e insieme ridere, piangere e ridere ancora’

 

Questo estratto del libro L’eterno viaggiare – The Balkan espress journey dell’esordiente Roberto Sallustio, racchiude il fulcro di questo breve romanzo a tratti autobiografici.

Un viaggio che si compie partendo dall’Italia ed attraversando la Penisola Balcanica, non solo per il gusto e lo spirito di avventura, ma soprattutto per riabbracciare qualcuno, una persona speciale.

Il protagonista, di cui non ci viene svelato il nome, parte con uno zaino in spalla ed un taccuino sul quale annoterà i suoi pensieri più reconditi, le varie vicissitudini incontrate durante il percorso e tanti tanti ricordi, perché d’un viaggio nei ricordi si tratta.

La storia si presenta abbastanza scorrevole, ricca di descrizioni paesaggistiche che ci trasportano da Zagabria a Sarajevo, da Belgrado a Mostar per poi tornare a Bari: culture differenti, antichi monumenti, cibi speziati, fiumi che scorrono placidi e maestose montagne fungono da perfetta scenografia a questo breve romanzo.

Un viaggio simbolico, formativo, di maturazione per il protagonista, che procede intrepido tra autobus e tabacco, alla scoperta della ex-Jugoslavia, invogliando il lettore stesso a partire. Un racconto intenso, un vero e proprio diario di bordo che, quotidianamente, ci illustra con uno stile diretto le fragilità umane, ci fa scoprire sentimenti nascosti, emozioni genuine.

All’inizio potrebbe sembrare che non ci sia una vera meta da raggiungere, ma la vera chiave di lettura del libro ci sarà svelata solamente verso la fine, dove tutti i pezzi del puzzle torneranno ad incastrarsi ed anche lo stesso protagonista diverrà più sereno, dopo la tanto attesa visita alla sua amica: un momento davvero emozionante che racchiude tutto il senso del viaggio.

Qualche piccolo refuso causato dalla distrazione e, a volte, frasi troppo corte rendono il testo, in alcuni punti, un po’ troppo schematico, ma complessivamente la trama è davvero buona e la storia si presenta come un’ottima lettura, non solo per il puro piacere di leggere ma per fare un vero e proprio viaggio della mente. Un inizio niente male per Sallustio, un libro da leggere tutto d’un fiato!


 

Articolo a cura di Carola Baudo