Giulia Fracassi
pubblicato 6 anni fa in Altro \ Cinema e serie tv

Boss in boots

un imprenditore su un paio di stivali col tacco a spillo

Boss in boots

I love being around shoes. I live, I eat, I am shoes. I’ve been hearing about them ever since I was a little kid at the family table (Steve Pateman, documentario BBC, 1999)

Forse il giudizio non è sulle cose materiali, forse il giudizio non è su ciò che lasci. Forse il giudizio è su ciò che trasmetti alle persone (da una scena del film “Kinky Boots. Decisamente diversi”, 2005)

Kinky Boots. Decisamente diversi. Northampton, nord di Londra. Charlie Price, alla morte del padre, ereditò l’azienda di scarpe di famiglia che, producendo prevalentemente calzature tipicamente inglesi, sobrie e classiche, era ormai sull’orlo del fallimento. Nella fabbrica si erano sempre prodotte scarpe di altissima qualità, per l’artigianalità e le finiture e perciò passare a una produzione di basso livello era impensabile. Dopo aver licenziato molti dei dipendenti fu proprio una di loro, quella che diventerà poi sua moglie e compagna in affari, che farà capire a Charlie Price la necessità di dover diversificare la produzione e sarà grazie al fortunato incontro con Lola, una promettente drag queen, che l’uomo riuscirà finalmente a trovare l’ispirazione. Dopo aver assistito ad un suo spettacolo, il giovane Price decise di avviare una produzione di stivali sexy per travestiti e transessuali, che si trovavano costretti ad acquistare scarpe da donna che però non erano in grado di sostenere il peso di un uomo. La stessa Lola divenne la sua designer e, in vista della settimana della moda di Milano, la fabbrica iniziò a produrre a pieno ritmo per riuscire a portare la nuova collezione in passerella. “Kinky Boots” è un film di Julian Jarrold interpretato da Chiwetel Ejiofor, nei panni di Lola, e Joel Edgerton, in quelli di Charlie Price. Una commedia brillante dove prevale lo humor inglese, caustico, fatto di battute gelide spesso al limite dell’imbarazzo, dal ritmo serrato, accompagnata da un’ottima fotografia e un’ altrettanto efficace colonna sonora.

Distribuito nel Regno Unito nel 2005, in Italia nel 2006 (dopo essere stato presentato al Milano Film Festival) e limitatamente negli Stati Uniti nel 2013, il film è stato anche adattato in un musical teatrale, che ha debuttato a Broadway nell’aprile del 2013, diretto e coreografato da Jerry Mitchell, con musiche e testi realizzati da Cyndi Lauper e Harvey Fierstein. Il musical aprirà inoltre la stagione 2018/2019 del Teatro Nuovo di Milano per la regia di Claudio Insegno.

Arriva al Teatro Nuovo di Milano uno dei Musical più attesi di questa stagione. Dal 30 Novembre sul palco dello storico teatro di Piazza San Babila uno dei musical più amati di Broadway e del West End di Londra e vincitore di tutti i maggiori premi Best Musical. Diretto da Claudio Insegno lo spettacolo, vera celebrazione dell’amicizia, dell’integrazione e della felicità, vede in scena Marco Stabile e Stan Believe, rispettivamente nei ruoli di Charlie Price e Lola/Simon. Le musiche e le liriche sono di Cyndi Lauper e il libretto è firmato da Harvey Fierstein. Uno spettacolo che vi trascinerà dagli angusti spazi della fabbrica, alle sfilate glamour di Milano. Le coreografie di Valeriano Longoni, la direzione di Angelo Racz e un cast di straordinari attori e performer vi travolgeranno con la loro allegria. Lo spettacolo racconta l’amicizia tra Charlie e Lola, una storia così unica e fortemente legata al mondo delle calzature, non poteva che essere accolta con entusiasmo da MICAM (il più importante evento espositivo internazionale dedicato al mondo della calzatura) che ha voluto patrocinare il debutto dello spettacolo. È tutto pronto, quindi, per celebrare la vita, l’amicizia, la solidarietà e l’integrazione, il coraggio di osare ma soprattutto l’apertura verso coloro che la società considera “diversi”

Questo quanto detto alla conferenza stampa tenutasi il 27 Novembre 2018.

 

Attraverso Kinky Boots, MICAM punta a far riflettere in modo nuovo sul valore del ricambio generazionale, nelle imprese a conduzione familiare che anche in Italia costituiscono il fulcro del settore calzaturiero. Enfatizzando l’importanza del sapersi reinventare con coraggio, a volte anche facendo scelte particolarmente azzardate, il messaggio del musical racconta la storia di un riscatto possibile ma mette in risalto anche le persone che animano la produzione di una calzatura di qualità (Annarita Pilotti, Presidente di Assocalzaturifici e MICAM)

La “W. J. Brooks” (presentataci nel film e nel musical come la “Price & Son”) fu fondata nel 1889 e per quattro generazioni la famiglia Pateman lavorò lì producendo scarpe e stivali di ottima qualità. Steve Pateman iniziò a lavorare nell’azienda del padre quando aveva appena 17 anni: “I finished school in the morning and started working in the afternoon”, raccontò nel 1999 alla BBC, che realizzò un documentario su di lui. Nel 1990 la produzione della “W. J. Brooks” iniziò a diminuire drasticamente poiché per l’intero mondo del business era iniziato un periodo di evoluzione. Steve Pateman capì così che era necessario creare un mercato di nicchia in uno dei settori più competitivi come lo era quello delle scarpe: investì in nuovi macchinari ed iniziò a produrre stivali per travestiti e transessuali e, con la semplice aggiunta di un perno all’interno del tacco e di un rinforzo in ferro sulla pianta (in grado di sostenere il peso di un uomo), conquistò l’intero mondo delle Drag Queen. Si dedicò lui stesso al design della nuova collezione, che prese il nome di “Divine Footwear” e che arrivò direttamente nelle grandi passerelle della settimana della moda di Milano, e riuscì anche ad aprire un negozio di “stivali erotici in taglie da uomo” a Folkstone. Steve Pateman fece della sua passione un potentissimo mezzo di motivazione per riuscire a trovare quella che fu la Sua nicchia di produzione in un mercato in costante evoluzione, anticipando la concorrenza e trovando una fonte di guadagno in quello che allora veniva definito “il mondo dei diversi”.

La devo licenziare. Mi dispiace tanto ma che ci posso fare.

Qualcosa la potresti fare: differenziarti come hanno fatto delle altre aziende. Ad esempio, un’azienda si è specializzata per stivali da cavallo, un’altra per scarpe da roccia. E non sono rimasti a dire “che ci posso fare” (Da una scena del film “Kinky Boots. Decisamente diversi”, 2005)

 

Bibliografia e sitografia:

– “Kinky Boots. Decisamente diversi”, 2005, Julian Jarrold;
– www.silviaarosio.com;
– www.mymovies.it;
– www.northamptonchron.co

L’immagine in evidenza proviene da: https://www.gavinwallacephotography.co.uk/portfolio/boss-in-boots-book-cover/