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pubblicato 8 anni fa in Altro \ Letteratura

La musica nei romanzi di Jonathan Coe

La musica nei romanzi di Jonathan Coe

Jonathan Coe è un autore molto conosciuto e amato in Italia: i suoi romanzi sono delle fotografie spietate e satiriche dell’Inghilterra, scattate attraverso gli occhi dei numerosi personaggi che compaiono e si rivelano al lettore pagina dopo pagina, spesso riproponendosi in successivi libri. Due sono le passioni che hanno sempre contraddistinto la vita del celebre scrittore inglese: la scrittura e la musica. Coe arriva addirittura a dichiarare di aver spesso pensato e sperato, in giovane età, che la musica potesse diventare per lui una professione. Come sappiamo questo non si è avverato, anche se, forse per compensare questa aspirazione non raggiunta, la sua bibliografia è da sempre fortemente impregnata di quelle sonorità che hanno contraddistinto gli ultimi quarant’anni di storia della Gran Bretagna.fbdbvd Il romanzo in cui maggiormente si respira questa vocazione è senza ombra di dubbio La banda dei brocchi; in questo libro del 2001, come si intuisce dal titolo originale The Rotter’s Club, ispirato a una canzone del gruppo progressive Hatfield and the North, veniamo immersi nella scena musicale inglese degli anni ’70: una scena violenta e “sporca” ma allo stesso tempo in enorme fermento, divisa dalla lotta tra progressive e punk, due modi di vivere la vita oltre che la musica. Tramite i personaggi di questa opera siamo trasportati in un vortice di note rabbiose e mai sentite prima: Londra è il centro del mondo musicale e Coe riesce a rendere l’atmosfera delle serate punk con una maestria impareggiabile. In questo modo assistiamo da spettatori privilegiati alla nascita di gruppi come i Clash, alla comparsa delle spille da balia e alla nascita di una cultura tanto controversa quanto capace di catalizzare il disagio e l’emarginazione in cui vive una parte della gioventù inglese. Questa notte mi ha aperto gli occhi (1990) è invece totalmente focalizzato sulla vita di William, che nella Londra degli anni ’80 si divide tra il lavoro di commesso in un negozio di dischi e quello di tastierista degli Alaska Factory; la musica è l’unica nota positiva della sua vita e sogna un giorno di diventare un pianista jazz. Il titolo del libro è lo stesso di una canzone degli Smiths, This night has opened my eyes, e ogni capitolo è aperto da una citazione del cantante inglese Morrisey, leader della band di Manchester. jhbjbjhAnche nell’ultimo romanzo di Coe, Numero undici (2016), la musica gioca un ruolo importante: tra i personaggi principali c’è Val Doubleday, madre e bibliotecaria ma un tempo famosa cantante pop. Leggendaria la sua esibizione a Top of the Pops, che non manca di raccontare ogniqualvolta le sia possibile, portando così anche la figlia a una sorta di ossessione per il suo passato da artista. Proprio in uno dei primi capitoli Alison fa ascoltare all’amica Rachel l’album della madre, introducendo così l’ultimo tassello di un universo musicale in progressione temporale: l’iPod. Grazie ai libri di Jonathan Coe è possibile viaggiare nella storia musicale della Gran Bretagna, partendo dal punk degli anni ’70 fino ad arrivare alla contemporaneità.

 

Articolo a cura di Isabella Benaglia