Carlo Pedersoli
pubblicato 8 anni fa in Everyday tips

Lo schema Ponzi

economia e psicologia per fregare il prossimo

Lo schema Ponzi

Il cosiddetto “schema Ponzi” è una truffa finanziaria piuttosto diffusa, che negli anni, facendo leva sulla propria semplicità e sulla psicologia dei risparmiatori, ha mietuto diverse vittime in ambito finanziario.
MTE5NTU2MzE2NTIxOTg5NjQzIl nome deriva da quello dell’uomo d’affari italo-americano Charles Ponzi, che ideò lo schema fraudolento già a inizio novecento, truffando migliaia di risparmiatori a New York.
A livello finanziario la truffa è molto facile e consta di passaggi facilmente riconoscibili (e replicabili):

  • Prima fase (lanciare l’esca): il truffatore avvicina il risparmiatore proponendogli un investimento sicuro e redditizio con il quale reinvestire il proprio gruzzoletto senza incorrere nei rischi dei mercati o delle banche. Egli affermerà che tutti lo stanno facendo e che è un peccato perdere un’occasione così ghiotta.
  • Seconda fase (distrarre la preda): nei primi tempi il truffatore restituisce effettivamente parte dei soldi al risparmiatore (presi da altri malcapitati) promettendo lauti guadagni futuri e – sovente – invogliando così il malcapitato a investire ulteriori somme nel progetto;
  • Terza fase (allargare lo stagno): il cliente, al fine di recuperare i propri capitali, è costretto a portare altri amici o parenti nello schema, dato che gli è stato promesso che guadagnerà una percentuale sulla tassa di ingresso dei nuovi entrati da lui presentati;
  • Quarta fase (non c’è trippa per gatti): ad un certo punto, i risparmiatori cominciano a richiedere il pagamento degli investimenti effettuati e il flusso di nuovi capitali non è sufficiente per mettere a tacere i vecchi investitori. A questo punto gli organizzatori dello schema chiudono tutto e scappano con la cassa, lasciando tutti i risparmiatori senza i capitali promessi.

 

Come si può vedere, lo schema di base della truffa è relativamente semplice e soprattutto riconoscibile.

Lo stesso “bidone”, infatti, è stato perpetrato per quasi un secolo con poche varianti e grandi fortune.
Solo oggi (il presente articolo è stato scritto il 1 febbraio 2016) in Cina le autorità hanno scoperto l’esistenza di uno schema Ponzi che aveva fregato i risparmiatori per una somma pari a 7,6 miliardi di dollari (fonte: Il Sole 24 Ore http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2016-02-01/cina-maxitruffa-online-76-miliardi-il-classico-schema-ponzi-110450.shtml?uuid=AC9vADLC ).

Come fa una truffa vecchia di anni a essere ancora efficace?
È molto semplice, lo schema ha goduto di tale successo perché NON è una truffa finanziaria pura, bensì un vero e proprio inganno che fa leva sulla psicologia delle persone.
Il colpo perfetto, infatti, è quello dove il derubato non solo non chiama la polizia, ma fa a gara per consegnarti ulteriori somme di denaro e presentarti suoi amici e parenti anch’essi pronti ad essere fregati.
Lo schema è efficacissimo e colpisce persone di qualsiasi età, condizione sociale ed economica perché parla a sentimenti e idee che sono proprie di ognuno di noi.Bernard-Madoff-Charles-Ponzi-tipicamente_PLYIMA20131008_0042_1

Chi direbbe di no a facili guadagni?
Chi non ha una avversione per il rischio e la fatica che comporta l’investimento nei mercati finanziari?
Chi non ha, almeno un minimo, sfiducia nelle banche e nel “sistema” delle borse?
La truffa ideata da Mr. Ponzi è subdola e cattura anche i più inconsapevoli.
Sovente, infatti, il reclutatore è un amico, un collega, un parente, i quali vengono da voi affermando di godere di un periodo di grande prosperità economica grazie ad alcuni investimenti.
A questo punto, e questo è il vero e proprio fattore scatenante, il risparmiatore viene preso dall’invidia.
Secondo il reclutatore, infatti, è da stupidi dormire sui soldi o peggio lasciarli in banca.
E’ così facile investire in questa nuova società dal nome serio e accattivante, che ha creato tanti guadagni a tante persone.
Vi dirà che è facile e redditizio.
Vi dirà che è tutto su internet, alla luce del sole e non può essere una fregatura.
Il reclutatore minimizzerà le vostre obiezioni, dicendo che tutte le notizie che rivelano la natura di truffa dell’operazione sono state scritte da invidiosi o dalla concorrenza e che l’affare è sicuro.
Alle vostre rimostranze sulla solidità dell’operazione reagirà con stizza e quasi con insistenza vi chiederà di avere fiducia in lui, se non dell’operazione.
Alla fine, magari, vi convincerà a provare con un piccolo investimento e a entrare nel circolo vizioso diventando a vostra volta un reclutatore.
Inevitabilmente, tutto ciò finirà con la perdita di tutto il capitale investito e di un amico.

Charles-Ponzi

Come fare a difendersi da uno schema Ponzi?
La buona notizia è che la semplicità dello schema lo rende anche facile da evitare.
Bastano poche regole e molto buon senso per evitare tutte le brutte sorprese.
In prima battuta, dopo la proposta di un amico, occorre valutare la serietà della società.
Una semplice ricerca su google con il nome della società evidenzierà se questa è solida (quotata in borsa, e quindi controllata dalle varie autorità finanziarie come l’italiana Consob o l’americana Sec) o se esistono precedenti notizie bookcoverdi truffe a suo carico.
Secondo passaggio, chiedere al reclutatore i dettagli dell’attività della società.
Molte società-truffa infatti svolgono attività di facciata come vendita di integratori dimagranti, pubblicità o contratti telefonici ma che, approfondendo l’indagine, si rivelano prodotti inesistenti.
Altro campanello di allarme è la richiesta di soldi per entrare in società.
Occorre ricordare il principio in virtù del quale nessun lavoro serio chiede soldi al lavoratore per essere assunto.
Diffidate da chi chiede soldi per farvi lavorare.
In ultima analisi non investite soldi solamente perché chi vi prospetta l’investimento è un amico o un parente.
Meglio cercare di fare aprire gli occhi al reclutatore, che rimpiangere i soldi persi.
Questi, ovviamente, sono solo consigli di massima ed è sempre consigliabile in caso di investimenti, di rivolgersi ai professionisti (avvocato, consulente finanziario e commercialista) ed evitare il “fai da te”.
Lo schema Ponzi, quindi, funziona da cento anni per un semplice motivo: anche se i mercati finanziari cambiano, la tecnologia invade le vite di tutti e le informazioni sono facilmente reperibile con un click, la natura umana non cambia mai.