Biennale democrazia
coltivare l’animo democratico della cittadinanza
Prima di contare le opinioni è importante dare la possibilità che si formino e si confrontino.
Luigi Bobbio
Si è conclusa ieri l’esperienza 2019 di Biennale democrazia. Torino ha ospitato in questi giorni una sterminata serie di incontri finalizzati alla promozione e alla diffusione di una forma di cultura democratica che abbia il potere di cambiare la vita pratica delle persone. Il progetto promuove la stimolazione di un coinvolgimento attivo dei partecipanti, proponendo conferenze, dibattiti, spettacoli, proiezioni e molto altro in luoghi suggestivi e nevralgici per la vita culturale di questo gioiello del nord.
Come sottolinea Gustavo Zagrebelsky, presidente di Biennale democrazia, la manifestazione arriva alla sua sesta edizione con lo stesso obiettivo di dieci anni fa: introdurre e coinvolgere la cittadinanza a un dibattito culturale attento e preciso, che non si limiti a percorrere superficialmente gli argomenti proposti, ma che si interroghi sul peso reale di una partecipazione attiva e di un coinvolgimento fisico e intellettivo nella soluzione e nella presa di coscienza di temi centrali per la società civile.
Il tema di questa edizione, Visibile invisibile, pone immediatamente in evidenza la problematicità di immagini e stimoli che quotidianamente colpiscono l’osservazione di ciascuno di noi, non trovando sempre la giusta dignità di pienezza ontologica, ma passando rapidamente, come sperimentazioni effimere prive di reale incidenza sulle nostre coscienze di cittadini ed esseri umani. Per questa ragione largo spazio di riflessione è concesso al tema identitario in senso lato, affrontato da diversi oratori attraverso mezzi comunicativi differenti e affrontando numerose e differenti occasioni di approfondimento.
Un mondo, il nostro, ad altissima visibilità, in cui vantaggi e pericoli spesso non mostrano chiaramente la loro natura. Cambiando i mezzi attraverso i quali rapportarsi e probabilmente cambiando anche i rapporti stessi, si dimostra necessario fermarsi a riflettere e discutere per comprendere a pieno come condividere il nostro spazio e il nostro tempo positivamente.
Colpisce la partecipazione di una componente eterogenea. Tra il pubblico attento scolaresche, coppie di anziani, uomini e donne di tutte le età pronti a confrontarsi con gli oratori sui temi che toccano tutti e non lasciano esente nessuno dal confronto e dalla riflessione. La manifestazione ricca, attraverso i suoi numerosi incontri per natura e temi anche molto differenti, si dimostra un’ottima occasione per approfondire e mettersi in ascolto, conoscere qualcosa di nuovo e riflettere sui nostri tempi e la nostra società.
Dalla presenza di chi passeggia tenendo in mano il programma giallo e nero di questa manifestazione, traspare la volontà di creare attivamente una comunità attenta alle esigenze di tutti, pronta a confrontarsi e cambiare idea, disponibile al dialogo e alla comprensione.