Tra violenza e metaletteratura: “Le ripetizioni” di Giulio Mozzi
Sempre che, piuttosto che la fantasticata infanzia, soggiungeva a volte Mario, non sia il fantasticare stesso il fondamento e l’origine della vita: il donare a sé, con sforzo d’invenzione, nostalgico o eroico che sia, una radice dell’esistenza, e quasi un destino preconizzato, e finalmente una storia, priva dell’attributo della realtà, ma dotato di quello della […]